Come si comporta una Mistress? Di indossare un corsetto in latex, una maschera e brandire una frusta potrebbero essere capaci tutti, o quasi
Difficile però capirlo realmente se non si sente o non si pensa in stile BDSM, ossia un insieme di pratiche relazionali e preferenze sessuali basate sulla dominazione e la sottomissione
In questo racconto leggerete di una ragazza che ha provato a diventare Mistress per un giorno in chat, con l'aiuto e i consigli di un Master suo amico
Lui le ordina, anzi le suggerisce, di cercare profili insoliti, un po' nascosti o dove nelle foto compaiono immagini di strumenti sado-maso. E così inzia il suo giorno da Mistress
Taglio per comodità tutto il racconto della ricerca, che poco ci interessa. Piace immediatamente a questo profilo, con nick Ultra
L'amico Master che le fa da mentore è sempre lì ad osservare, e intervenire in aiuto se necessario
L'approccio di Ultra non brilla per originalità:
«Bellissima, come stai?»
E subito prende la misura di chi ci dev'essere dall'altra parte. «Bene. Ultra è il tuo nome o una dote?», si sforza di digitare.
«Una dote». Chissà perché se l'aspettava. «Però più che delle dimensioni sono contento di come faccio sesso».
«Mi chiamo Rodolfo».
«Amelia», si presentano, gareggiando in sincerità.
Lui le racconta che gli piacciono gli scambi di coppia - chissà perché è convinto che lei sia una scambista - e poi, quando ormai pensa di essersi sbagliata, con sua grande soddisfazione rivela che da poco pratica anche il BDSM.
«Non ti fai mancare niente. Hai già una slave?»
«Veramente ho avuto un approccio come slave, mi ha intrigato molto, ma la mia padrona è una swich (svolge entrambi i ruoli) quindi ho provato anche a dominare».
Comunica prontamente al suo mentore Master cosa ha trovato: nel sentire "switch" esprime grande disprezzo. Ma questo hanno trovato, e visto che, come afferma «nessuno è più Master di me», le dice di proseguire, ci penserà lui a farla diventare una vera Mistress e a sistemarlo.
«Tu sei una slave?», le chiede.
«Decisamente no».
«Padrona?».
«Sempre».
«Sei una padrona soft o decisa?».
Qui il Master interviene e le impone molta severità: «Niente domande, lui è un sub, non può farne».
Segue le istruzioni in volo e ci prova, dubbiosa: «Fai troppe domande, basta. Se vuoi comunicare con me dammi del Lei e chiamami Mia Signora».
«Chiedo perdono Mia Signora...» (notare le maiuscole, le userà sempre). Incredibile, obbedisce a una sconosciuta via chat!
«Se vorrà le darò il mio numero per comunicare con Whatsapp…»
Continuando a chiedere il parere del Master si lancia: «Non ci siamo capiti: la tua pretesa di avere un atteggiamento attivo è assurda e irritante. Niente proposte, stai zitto!»
«Chiedo scusa Mia Signora. Cosa devo fare Mia Signora?».
«Presto ti farò una richiesta», prende tempo, «e niente più Ultra, come nome fa schifo».
«Che nome desidera Mia Signora?».
Già, che nome? Chiede lumi al mentore che, da sadico implacabile, le da una risposta a suo parere assurda e inaccettabile: Paperino.
«Diglielo, è un sub, accetta tutto. Proprio non riesci a entrare in questa logica vero? » La rimprovera il Master. Sta diventando una catena di rimproveri via chat.
Riferisce, anzi, ordina. Un lungo silenzio, dove si convince di averlo perso. Lo sapeva, se l'è presa. Invece rispunta, e ancora la sorprende:
«Scusi Mia Signora, chiedo perdono, non riesco a cambiare il nome, ci riprovo». Capisce che in un eccesso di zelo non solo accetta di chiamarsi così, ma sta cercando di cambiare Ultra in Paperino anche sul suo profilo, senza riuscirci.
Le fa pena, ma al Master ovviamente no: «Approfittane e castigalo, svelta».
E le scrive un breve testo, capendo che non ne sarei in grado: «Sei proprio un inetto, dimostrami di non essere uno scherzo della natura. E quando termini ogni messaggio scrivi "Quack Quack"».
«Mi perdoni Mia Signora, cerco di risolvere …Quack Quack».
L'ha fatto, e lei non si capacita! Ma fino a che livello di umiliazione può arrivare una persona per provare un po' di soddisfazione sessuale?
Continua con le domande:
«Che Sub sei»?
«Come sub Mia signora? Quack Quack».
«Non sai che significa Sub?.
«No, Mia Signora, non esattamente. Ho avuto un esperienza soft, credo. Sono stato legato e poi..» omettiamo in questo racconto per decenza la descrizione di pratiche di sottomissione fisiche, forse anche parecchio dolorose, a cui si è sottoposto. Alla faccia dell'esperienza soft!
Il Master le fa rispondere: «Te lo dico io che tipo di Sub sei: "Sub normale».
«Hai ragione Mia Signora. Quack Quack», risponde docilmente. E qui lei si chiede: avrà capito la differenza tra Sub normale e subnormale? Domanda dopo domanda, scopre che lavora in un albergo. Ne approfitta. Anzi, il Master ne approfitta!
«Allora, visto che sei abituato a servire e ai lavori domestici, voglio che ti procuri un grembiule e una cuffietta da cameriera e poi ti fai una foto mentre spolveri con un piumino».
Questa volta, ne è certa, si rifiuterà.
E invece: «Si mia signora, Quack Quack». Anzi, nell'entusiasmo di aver un ricevuto un ordine si allarga e fa l'errore di chiederle come inviargliela. «Zitto e spolvera, lo saprai al momento giusto».
Lei crea un nuovo indirizzo di posta elettronica dedicato e glielo scrive. Comincia a sentirsi a disagio quando lui ammette di essersi eccitato nell'obbedire. Sempre su suggerimento gli scrive: «Visto quanto sei banale non ho neppure voglia di insultarti. Quindi il tuo compito immediato è quello di insultarti da solo».
E qui inizia una lunga seri di offese che pure omettiamo, sempre per decenza, ma che terminano tutte rigorosamente con «Quack Quack».
«Sono …e ….e ….e ancora……Quack quack», non smette più di insultarsi.
Aspettiamo la prova. Avrà obbedito anche nei fatti? Lei è certa di no. Il Master comincia a perdere la pazienza. «Come Mistress non hai speranza».
A lui non disubbidisce nessuno, figurati Paperino!
«Hai spolverato oggi? Mandami la foto e fatti vedere in faccia. Poi avvisami, non ho tempo da perdere con te».
Poco dopo arriva questo messaggio: «Mia Signora, ho spolverato e passato il Folletto. Foto inviata, Quack Quack».
Lei vede la foto: torso nudo, grembiule, cuffietta ricamata e piumino in mano. Si sente a disagio, come se si stesse approfittando di lui, ma il Master le spiega che in realtà lui ci sta godendo, e parecchio. Il disagio aumenta. A questo punto il suo mentore consiglia di lasciar perdere, potrebbe farsi emotivamente del male.
«Addio Paperino», gli scrive
Risponde: «Va bene Mia Signora, Quack Quack». Niente da fare, sottomesso fino all'ultimo Quack...
Fonte:www.vanityfair.it/news/storie/15/0...fumature-master
