Ritengo importante pubblicare anche la voce dell'altra campana.
http://247.libero.it/focus/33928681/7/psic...osti-di-lavoro/di Paolo Salvatore Orrù (@OrruPaolo) Crollano le vendite. Diminuiscono i posti di lavoro. La messa al bando di carni e insaccati da parte dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha scatenato uno tsunami mediatico che rischia di mettere il ginocchio il comparto agricolo italiano e le attività industriali connesse. Fiesa Confesercenti e Coldiretti stentano ad arginare il caos. "Abbiamo già sentito un piccolo colpo:
le vendite delle carni rosse sono calate di circa il 20% nelle macellerie tradizionali", ha spiegato il presidente di Fiesa Gian Paolo Angelotti. "In questo momento – ha aggiunto - regna una grande confusione: la gente, spaesata, chiede spiegazioni ai commercianti". Per Angelotti “non possono essere sempre macellai a metterci la faccia come nel caso di mucca pazza. Ci vogliono sicurezze che vanno ben oltre".Le ragioni della Coldiretti - La dichiarazione di Angelotti fa il paio con quella del presidente dell’associazione agricola, Roberto Moncalvo. “I falsi allarmi lanciati sulla carne mettono a rischio 180mila posti di lavoro in un settore chiave del Made in Italy a tavola, che vale da solo 32 miliardi, un quinto dell’intero agroalimentare tricolore”, ha denunciato il presidente della Coldiretti. Che ha anche sottolineato che “lo studio dell’Oms sul consumo della carne rossa sta creando una campagna allarmistica immotivata per quanto riguarda il nostro Paese, soprattutto se si considera che la qualità della carne italiana, dalla stalla allo scaffale, è diversa e migliore e che i cibi sotto accusa come hot dog e bacon non fanno parte della tradizione nostrana”.
Un attacco alla dieta mediterranea - Moncalvo difende con forza gli imprenditori agricoli italiani e il modello d’allevamento che ha nel corso degli anni reso rinomato nel mondo il prodotto nostrano. “Nel nostro Paese i modelli di consumo della carne – ha sottolineato Moncalvo - si collocano perfettamente all’interno della dieta Mediterranea che, fondata su una alimentazione basata su prodotti locali, stagionali, freschi, è il segreto alla base dei primati di longevità degli italiani, con 84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini”.
Un chiaro attacco al made in Italy - Secondo Moncalvo, lo studio pubblicato su Lancet Oncology è un chiaro attacco al made in Italy. Le carni italiane, hanno sottolineato alla Coldiretti, “sono più sane, perché magre, non trattate con ormoni, a differenza di quelle americane, e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione “Doc” che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali. E per gli stessi salumi si segue una prassi di lavorazione di tipo ‘naturale’ a base di sale”.L'Italia è la regina dei prodotti Doc - Il nostro è il Paese che vanta il primato a livello europeo per numero di prodotti a base di carne “Doc”, ben 40 specialità di salumi che hanno ottenuto la denominazione d’origine o l’indicazione geografica. Del resto, fanno notare alla Coldiretti, “una frase riportata sullo stesso studio dell’Oms dove si afferma chiaramente che “E' necessario capire quali sono i reali margini di rischio ed entro che dosi e limiti vale la pena di preoccuparsi davvero”.
Il confronto con i prodotti Usa - Quali tipi di carne e di quali sistemi di lavorazione si sta realmente parlando quando si punta il dito contro la carne? Su questo tema occorrerà fare chiarezza. Negli Usa, per esempio, il consumo di prodotti a base di carne è superiore del 60 per cento superiore all’Italia e dove l’utilizzo di ormoni e di altre sostanze atte a favorire la crescita degli animali è considerato del tutto lecito. “L’ennesimo falso allarme che non riguarda le nostre produzioni conferma la necessità di accelerare nel percorso dell’obbligo di etichettatura d’origine per tutti gli alimenti, a partire dai salumi - conclude il presidente della Coldiretti - E' questa la vera battaglia che l'Italia deve fare in Europa per garantire la salute dei suoi cittadini e il reddito delle sue imprese”.
Chi ha ragione tra Oms e Coldiretti? - Un recente studio effettuato dall’organizzazione di ricerca accademica indipendente Global Burden of Disease Project, circa 34 mila morti per cancro ogni anno sarebbero connesse a diete ricche di carni lavorate. In questo caso, però, si sta parlando di associazioni, e non di rapporto causa-effetto.
Edited by *La Guerriera della Luce - 27/5/2016, 00:51