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Le strane abitudini dei geni

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view post Posted on 24/11/2015, 11:24     +1   -1
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INTJ, Sigma female

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«Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri» diceva Arthur Schopenhauer. Il che rende comprensibili alcuni comportamenti veramente strani. Qualche esempio? Chi fuma tanto, chi prende 50 tazze di caffè al giorno, chi dorme e chi no. E chi odia il resto del mondo.


Honorè De Balzac
Dire che amava il caffè, è poco. Ne era letteralmente dipendente, e nel periodo in cui scriveva La Commedia Umana, arrivò a consumarne fino a 50 tazze al giorno.
Nel 1830 pubblicò un articolo su un rivista francese intitolato "piaceri e dolori del caffè", dove si legge: "Il caffè scivola nello stomaco, e subito avverti una commozione generale. Le idee cominciano a muoversi come battaglioni della Grande Armata sul campo di battaglia, e la battaglia si svolge. I ricordi arrivano al galoppo, portati dal vento".


Agatha Christie
Nonostante la sua produzione letteraria conti ben 66 romanzi polizieschi e 14 raccolte di racconti, la grande giallista non sapeva cosa fosse una scrivania. Non ha mai avuto un ufficio, e Assassinio sull'Orient Express, per esempio, lo scrisse in una camera d'albergo. Ma in realtà scriveva ovunque le venisse voglia: in cucina, in camera da letto, in viaggio.
E per comporre i suoi famosi romanzi spesso usava un procedimento inverso, descrivendo prima la scena del delitto, con i dettagli e poi tutto il resto, protagonisti inclusi.


Nikola Tesla
Il suo stakanovismo era leggendario: arrivava a lavorare anche 20 ore al giorno, dormendo le altre 4. Queste abitudini gli provocarono un crollo mentale precoce... a 25 anni.
Ma quando si riprese, continuò con lo stesso stile di vita anche in età avanzata, senza pause. Aveva due grandi idiosincrasie: le donne in sovrappeso e i gioielli (in particolare le perle).


Bobby Fischer
Non aveva neppure 30 anni quando nel 1972 vinse il campionato del mondo di scacchi. Ma la vittoria non gli fu di buon auspicio: di carattere poco socievole e polemico, si ritirò a vita privata e smise di giocare per vent'anni.
Tornò alla scacchiera nel 1992, nella ex Jugoslavia in guerra, violando l'embargo dell'ONU e in aperta polemica col governo degli Stati Uniti. La cosa gli costò un'incriminazione e un mandato di arresto che lo spinse a non tornare più in patria. Quella stessa patria che nel 72 aveva rappresentato al tavolo di scacchi su invito del segretario di stato americano Henry Kissinger.
Gli psicologi si sono interrogati a lungo sul suo genio ribelle e sono giunti alla conclusione che Fischer, morto nel 2008, soffrisse di sindrome di Asperger un disturbo dello sviluppo, imparentato con l'autismo, che può portare a isolamento e problemi di comunicazione.


Sigmund Freud
Fateci caso, il padre della psicanalisi e delle moderne neuroscienze viene spesso ritratto con un sigaro tra le dita. Non è un caso. La verità è che fumava quasi continuamente finché un amico medico lo ammonì che fumare tanti sigari avrebbe potuto causargli un'aritmia cardiaca pericolosa. Freud provò a smettere, ma senza successo. La mancanza di sigari gli provocò una grave depressione.
Ma il tabacco non era l'unico vizio: apprezzava anche la cocaina, che non esitava a definire "una sostanza magica".
A sua discolpa va detto che nel 1884, quando pubblicò l'articolo nel quale decantava i benefici della cocaina, i suoi effetti tossici non erano del tutto noti (gli Stati Uniti, per esempio, la bandirono ufficialmente solo nel 1922).


Yoshiro Nakamatsu
È l'inventore del floppy disk e detiene circa 3.300 brevetti. Ma Yoshiro Nakamatsu, nato in Giappone nel 1938, ha un processo creativo al limite del pazzesco. Per avere una nuova idea è solito immergersi in apnea e aspettare di essere sul punto di morire. È quello il momento migliore per partorire le idee migliori, «mezzo secondo prima di morire, perché il mio cervello beneficia della mancanza di ossigeno».
Un altro luogo stimolante è la toilette, ma questo aspetto è meno originale. Certo, Nakamatsu se ne è costruita una completamente d'oro!


Thomas Edison
Per scegliere i suoi ricercatori, aveva un metodo infallibile: chiedeva loro di mangiare una ciotola di zuppa. Quelli che aggiungevano il sale prima di provarla, erano fuori: il test infatti mirava a eliminare coloro che partivano prevenuti.
Ma se i suoi collaboratori non dormivano sonni tranquilli, neppure lui se li concedeva: praticava il sonno polifasico, dormendo diverse volte durante la giornata per poco tempo in modo da essere più produttivo.


Albert Einstein
Il piccolo Albert aveva difficoltà di linguaggio che preoccuparono non poco i suoi genitori. Col senno di poi disse che il suo sviluppo più lento rispetto a quello degli altri bambini, gli aveva dato più opportunità di osservare gli elementi fondamentali della vita, come lo spazio e il tempo.
In quanto a bizzarrie non era secondo a nessuno. Il suo autista Stanley Cohen, nel libro Il mio tempo con Einstein ha raccontato che amava suonare Mozart al violino durante le escursioni di birdwatching. E il solo ascolto della musica lo commuoveva fino a farlo piangere.





Tratto da Focus.it

Edited by *La Guerriera della Luce - 3/8/2018, 23:31
 
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Mrs Hope
view post Posted on 24/11/2015, 12:54     +1   +1   -1




Articolo molto interessante...di Freud e di Einstein lo sapevo già, per Agatha Christie invece sapevo di come scriveva i romanzi ma non sapevo che non avesse uno studio o comunque un luogo fisso dove farlo; per quel che riguarda gli altri invece non conoscevo affatto le loro strane abitudini! :)

Edited by *La Guerriera della Luce - 27/5/2016, 13:52
 
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Mago Zigo Zago
view post Posted on 24/11/2015, 14:16     +1   +1   -1




È vero che Freud fu un forte fumatore: ne ricavò un tumore del palato, in seguito al quale dovette fare 33 operazioni chirurgiche, ne venne sfigurato, perdendo quasi la possibilità di parlare(fu necessario asportargli prima diversi denti, poi parte della mandibola e della mascella), e infine ne morì, dopo 16 anni di sofferenze:

www.psicolinea.it/quando-freud-si-a...il-cancro-1923/

Nonostante tale malattia, si ostinò a continuare a fumare sigari fino agli ultimi giorni di vita.

Per quanto riguarda Edison e Tesla, i due si conoscevano, e si odiavano: Tesla lavorò alle dipendenze di Edison, che lo truffò ignobilmente rifiutandosi di pagarlo, e poi, quando Tesla se ne andò, gli fece una tremenda campagna contro.

È noto l'aforisma di Edison, riferito agli insuccessi (dopo migliaia di tentativi andati a vuoto) : "Non ho fallito: ho semplicemente scoperto 10000 modi in cui non funziona". Meno noto, ma altrettanto importante, è il commento di Tesla: "Se Edison dovesse cercare un ago in un pagliaio, si metterebbe a esaminare con la frenesia di un’ape un filo dopo l’altro, fino a trovare l’oggetto cercato. Con dispiacere ho assistito al suo modo di procedere, ben consapevole che un po’ di teoria e di calcolo gli avrebbero risparmiato il 90% del lavoro"

www.focus.it/scienza/scienze/nikola...-genio-truffato

Durante la "guerra delle correnti", poi, Edison fece delle orribili dimostrazioni, per cercare di screditare il punto di vista di Tesla: pagava i suoi collaboratori perché gli portassero animali che fulminava in piazza, solo per dimostrare la pericolosità della corrente alternata: uccise in questo modo un mucchio di animali (cani, gatti... e addirittura un elefante)

Comunque, Tesla ebbe i meritati riconoscimenti dal mondo scientifico dopo la morte: nel 1960 il suo nome venne dato all'unità di misura dell'induzione magnetica; pochissimi fisici (come Pascal, i Curie, Coulomb, Volta) ebbero il privilegio di dare il loro nome ad una unità di misura.

Edited by *La Guerriera della Luce - 27/5/2016, 13:52
 
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