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L'olio d'oliva che metti a tavola? è tutta "merda" che arriva dal Nordafrica, con la complicità del governo

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view post Posted on 3/12/2015, 13:50     +1   -1
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È una vera e propria invasione di olio d’oliva tunisino: le importazioni dal Paese africano sono aumentate del 734% nel 2015 secondo i dati Istat presentati oggi dalla Coldiretti.

Esattamente oltre otto volte le quantità rispetto allo scorso anno, è questa la proporzione della disfatta relativa ai primi sette mesi dell’anno.
I numeri sono stati forniti a Bari, nel corso della Giornata nazionale dell’extravergine italiano, organizzata da Coldiretti, per far conoscere le caratteristiche e le qualità, accompagnando le scelte dei consumatori e combattendo gli inganni. Proprio nel nostro Paese, però, la situazione del comparto dell’olio è drammatica: secondo l’organizzazione degli imprenditori agricoli, in Italia si sta abbandonando la dieta mediterranea, con un taglio degli acquisti di olio di oliva del 25% negli ultimi 10 anni e con i consumi a persona scesi a 9,2 chili all’anno, dietro la Spagna con 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili che domina la classifica.

Secondo la Coldiretti, quest’anno si sono registrati sbarchi record di olio dalla Tunisia che diventa il terzo fornitore dopo la Spagna. Il Paese iberico perde terreno anche a favore della Grecia, con l’aumento del 517% delle spedizioni elleniche verso l’Italia nello stesso periodo.
Il risultato è che nel 2015, evidenzia la Coldiretti, l’Italia si conferma il principale importatore mondiale di olio d’oliva nonostante l’andamento positivo della produzione nazionale.

Peccato che troppo spesso non si capisca quando si sta per acquistare un olio “importato”. Il rischio concreto, spiegano dalla Coldiretti, è il moltiplicarsi di vere e proprie frodi e inganni, con gli oli di oliva provenienti dall’estero che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani e dei consumatori.
Sulle bottiglie di extravergine, precisa la Coldiretti, ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è infatti quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte "miscele di oli di oliva comunitari", "miscele di oli di oliva non comunitari" o "miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari" obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva.

Una soluzione, in realtà ci sarebbe: “In queste condizioni, secondo il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, per garantire la trasparenza di mercato occorre anche dare concreta applicazione alle norme già varate con la legge "salva olio", la n.9 del 2013”.





Tratto da: www.grandecocomero.com/olio-oloiva-...cia-coldiretti/

Edited by *La Guerriera della Luce - 28/5/2016, 00:28
 
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il pacifista delle tenebre
view post Posted on 3/12/2015, 18:47     +1   +1   -1




Qualcuno però mi spieghi la differenza di un olio fatto con olive italiche e quello fatto con olive straniere. Mi verrebbe da dire che se sono olive, che abbiano il passaporto italiano o cipriota...mica parlano.

Edited by *La Guerriera della Luce - 28/5/2016, 00:28
 
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view post Posted on 3/12/2015, 18:58     +1   -1
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Io non me ne intendo molto di queste cose, però non so, suppongo sia un discorso di controlli (in alcuni paesi gli alimenti sono più controllati e in altri meno), preparazione, igiene, tutte queste cose qui credo

Edited by *La Guerriera della Luce - 28/5/2016, 00:28
 
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Mario P68
view post Posted on 3/12/2015, 19:50     +1   +1   -1




Ve lo spiego io. Premetto che ho alcuni alberi di ulivo e ogni anno per il mio fabbisogno (nonchè per quello di mia madre e mio fratello) l'olio che facciamo è sufficiente (anzi quest'anno ne abbiamo in più).Ovviamente raccogliere le proprie olive e portarle al frantoio da' la sicurezza assoluta della genuinità del prodotto.Il problema non è l'olio tunisino bensi' il fatto che nei supermercato trovate la scritta /prodotto con miscela di oli di oliva comunitari/ quasi sempre. Questo significa che nei paesi di provenienza sono state spremute le olive, in Italia arriva già l'olio e qui olii provenienti da diversi paesi vengono mischiati. Il gusto è completamente diverso, molte proprietà organolettiche si perdono lungo il viaggio.Ammesso che l'olio sia esclusivamente tunisino sarei a favore se venisse imbottigliato in vetro già in Tunisia,ma ne siamo sicuri?

Edited by *La Guerriera della Luce - 28/5/2016, 00:28
 
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il pacifista delle tenebre
view post Posted on 4/12/2015, 10:17     +1   +1   -1




Quindi è scorretto dire che si tratta di OLIVE tunisine, si deve dire che si tratta di OLIO tunisino, la cosa cambia radicalmente.

Edited by *La Guerriera della Luce - 28/5/2016, 00:28
 
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Mario P68
view post Posted on 4/12/2015, 17:28     +1   +1   -1




Ti posso dire con sicurezza che le olive vengono macinate nel paese di origine,in Italia arriva l'olio.Quando è miscela di olii comunitari più partite di olio, provenienti da paesi diversi, vengono miscelati in Italia.Vedi anche
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Edited by *La Guerriera della Luce - 28/5/2016, 00:28
 
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il pacifista delle tenebre
view post Posted on 4/12/2015, 17:36     +1   +1   -1




Ai tempi dell'Impero il nordafrica era considerato il granaio dello stato, ma da quella regione arrivava anche olio, vino e frutta. I Romani evidentemente non erano così schizzinosi come, giustamente, lo siamo noi oggi. D'altra parte, senza andare lontano, quando mangi al ristorante devi mettere una bella croce sulla parola igiene...

Edited by *La Guerriera della Luce - 28/5/2016, 00:29
 
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6 replies since 3/12/2015, 13:50   68 views
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