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Il libero arbitrio esiste o è solo un’illusione?

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view post Posted on 16/12/2015, 11:00     +1   -1
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La libertà di scegliere è reale, o è solo un’illusione?

Una delle più antiche questioni in psicologia, e in altri campi come ad esempio la filosofia, è se gli esseri umani hanno il libero arbitrio. Cioè, siamo in grado di scegliere quello che faremo con le nostre vite?

Siamo davvero liberi di scegliere?

La questione del libero arbitrio è particolarmente spinoso perché rappresenta una collisione tra due prospettive opposte, ma ugualmente valide. Dal punto di vista puramente metafisico, se non abbiamo il libero arbitrio, perché siamo qui? Qual è il senso della vita, se non siamo in grado di scegliere i nostri percorsi? Eppure, da un punto di vista puramente scientifico, come è possibile che tutto possa accadere senza essere stato causato da qualcosa d’altro? Se possiamo davvero scegliere, quindi se queste scelte devono essere senza causa, cos’è che non può essere spiegato all’interno del modello di scienza su cui molti di noi si basano?

Non c’è riscontro all’interno della psicologia sul fatto che in realtà abbiamo il libero arbitrio, anche se gran parte di quello che viviamo sembra presumere di si. Freud e Skinner avevano idee decisamente differenti su molte cose, ma su una cosa erano d’accordo, cioè che il comportamento umano è determinato da influenze all’interno o all’esterno della persona. Freud ha parlato di conflitti inconsci come possibili cause del comportamento, e Skinner ha parlato di contingenze ambientali, ma in ogni modo per loro non siamo liberi di decidere.

Nuove “minacce”, sulla possibilità della “libera scelta”, provengono da campi quali la neuroscienze e la genetica. Molti neuroscienziati, armati con la risonanza magnetica funzionale e altri strumenti di scansione del cervello, sostengono che, ora che siamo in grado di scrutare il cervello, possiamo vedere che non c’è un “agente” di scelta. John Searle, (filosofo statunitense. Professore di filosofia all’Università della California, a Berkeley, noto per i suoi contributi alla filosofia del linguaggio e alla filosofia della mente), nel 1997 si avvicina alla coscienza da un punto di vista biologico e sostiene che il cervello non è più libero del fegato o dello stomaco.
I genetisti stanno scoprendo che molte esperienze psicologiche sono collegate con le interazioni gene-ambientale, in modo tale che le persone con un gene specifico hanno maggiori probabilità di reagire in un certo modo. Uno studio fatto nel 2013, ha riscontrato che le ragazze con uno specifico gene del recettore dell’ossitocina aveva delle reazioni venendo a contatto con persone che le giudicavano, ma questo non avvenne con le altre ragazze sprovviste di questo gene. Questi risultati suggeriscono che almeno alcune di ciò che noi percepiamo come risposte “libere”, sono determinate dalla nostra biologia, dal nostro ambiente, o da entrambi.

In una serie di esperimenti controversi, il neuroscienziato Ben Libet, nel 1985 ha scansionato il cervello di alcune persone a cui ha chiesto di spostare il loro braccio. Libet ha scoperto che l’attività cerebrale aumentava ancora prima che i partecipanti fossero a conoscenza della loro decisione di spostare il loro braccio. Libet ha interpretato questo risultato nel senso che il cervello aveva in qualche modo “deciso” di fare quel movimento, e le persone che presero questa decisione, decisero solo quando il movimento era già avvenuto. Molti altri neuroscienziati hanno usato i risultati di Libet come prova che il comportamento umano è controllato dalla neurobiologia, e che il libero arbitrio non esiste.

Inoltre, lo psicologo di Harvard Daniel Wegner e i suoi colleghi, hanno condotto studi che suggeriscono che le persone hanno controllo sugli eventi che vengono avviati da altri. Ad esempio, i fan di un tale sport, cercano di “dare buone vibrazioni” al loro sportivo o squadra preferiti. Ma il buon senso ci dice che le nostre “vibrazioni” non hanno nulla a che fare con lo sportivo o la squadra in questione. Wegner sostiene che ciò che noi chiamiamo “libero arbitrio” è in realtà solo la causa degli eventi che non comprendiamo.

Vi è qualche speranza per il libero arbitrio? Siamo davvero controllati dalla nostra biologia e dal nostro ambiente?

Alcune teorie psicologiche sono in realtà basate su un presupposto di libero arbitrio, o almeno lo sono a prima vista. La teoria della autodeterminazione, per esempio, sostiene che il funzionamento-intenzionale volitivo, cioè la libera scelta, è un comportamento ed un bisogno umano di base. Teorie dell’identità personale, in particolare quelle radicate nel 1950 dalla psicologia dell’io di Erikson, affermano che gli adolescenti e i giovani adulti devono deliberatamente dare un senso al mondo che li circonda ed avere il loro posto all’interno di quel mondo. La teoria umanistica di Maslow riguarda l’auto-realizzazione-identificazione di vivere secondo le proprie più alte potenzialità, come lo scopo ultimo dell’esistenza umana.

Questo ci porta ad un’incompatibilità intrinseca. Come può una persona fare scelte auto-determinate e dare un senso al mondo, e desiderare l’auto-attualizzione quando le prove neuroscientifiche sembrano indicare che il nostro cervello prende decisioni ancora prima che ce ne accorgiamo? Stiamo rivendicando la responsabilità per gli eventi che hanno poco o nulla a che fare con l’intenzione cosciente? Siamo davvero solo automi, cioè creature che non hanno la possibilità di scegliere? Allora che cos’è la necessità del funzionamento volitivo, ovvero dare un senso al mondo, o la spinta verso l’auto-realizzazione? Un automa non avrebbe alcun bisogno di nessuna di queste cose.

Il problema del libero arbitrio è che da enormi problemi per molti settori della nostra società, tra cui il nostro ordinamento giuridico. Se un imputato non ha il libero arbitrio, allora non può essere ritenuto responsabile per il suo crimine, perché non avrebbe potuto scegliere altrimenti. Un bambino che non riesce in un esame non può essere punito, perché quel punteggio del test non avrebbe potuto essere diverso. Un genitore che vizia i suoi figli non sta facendo niente di”sbagliato”, perché non ha fatto la scelta di crescere i suoi figli in modo specifico.

Psicologi, come ad esempio Roy Baumeister, hanno cercato di sviluppare una scienza del libero arbitrio, ma gran parte del ragionamento di Baumeister si concentra sulle conseguenze del credere (o non credere) nel libero arbitrio, piuttosto che sulla necessità o meno della realtà che possediamo possedere il libero arbitrio. In altri termini, ciò che conta è: se pensiamo che stiamo facendo delle scelte, indipendentemente dal fatto che il nostro comportamento è davvero condizionato da una nostra scelta. Per Baumeister, crede che pensare di essere liberi porta ad agire di conseguenza, e lui ed i suoi colleghi: Masicampo, e DeWall, nel 2009, hanno condotto esperimenti i cui risultati riscontrarono che la gente non ha alcun libero arbitrio e questo li può portare a comportarsi in modo socialmente irresponsabile.

Abbiamo davvero il libero arbitrio? Uno scienziato che sia in grado di misurare tutti i fattori determinanti delle nostre scelte, deve essere in grado di spiegare al 100% il nostro comportamento. Se avessimo avuto il libero arbitrio, gli scienziati non avrebbero ottenuto risposte ad alcuni dei nostri comportamenti inspiegabili. Purtroppo, non conosciamo tutti i fattori determinanti del comportamento umano, e non possiamo, almeno per ora, capire tutte queste dinamiche. La domanda è se abbiamo o meno il libero arbitrio, o se questo interrogativo è destinato a rimanere un pantano filosofico.

Così ci ritroviamo più o meno dove siamo partiti. Gli esseri umani hanno il libero arbitrio? Questa è una domanda a cui i filosofi hanno dibattuto per secoli, e probabilmente continueranno a farlo. La psicologia può fornire alcuni spunti su come volontà o almeno una fede nella sua esistenza, potrebbe funzionare, ma al di là di questo, probabilmente, non siamo in grado di verificare o smentire la sua esistenza. Ciò che è importante, però, è che noi trattiamo l’un l’altro (e noi stessi) come esseri autonomi, i cui pensieri e sentimenti sono importanti. A tale proposito, la ricerca di Baumeister ha molto da insegnarci.





Tratto da: http://it.anahera.news/libero-arbitrio/

Edited by *La Guerriera della Luce - 26/5/2016, 01:31
 
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Mario P68
view post Posted on 16/12/2015, 14:02     +1   +1   -1




Io ho sempre pensato,rifletteteci, che "Di quello che hai nella vita il 50% è bravura, il 50% è fortuna"

Edited by *La Guerriera della Luce - 27/5/2016, 14:29
 
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il pacifista delle tenebre
view post Posted on 16/12/2015, 14:10     +1   +1   -1




per me le cose stanno in questo modo: 1°





Ho deciso di non spiegare come stanno le cose, avrei potuto ma non l'ho fatto.

Edited by *La Guerriera della Luce - 27/5/2016, 12:18
 
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Mario P68
view post Posted on 16/12/2015, 17:58     +1   +1   -1




Con la tua risposta pacifista vuoi dimostrare che hai il libero arbitrio e lo eserciti.
In realtà caro pacifista il tuo libero arbitrio è il 50%,l'altro 50% è la fortuna che hai avuto nel leggere questo post e nel potere rispondere a questo post.Nella tua vita potevano capitare almeno 10.000 variabili per cui o non conoscevi proprio questo post o pur conoscendolo non potevi rispondere.

Edited by *La Guerriera della Luce - 27/5/2016, 14:29
 
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il pacifista delle tenebre
view post Posted on 16/12/2015, 20:16     +1   +1   -1




ma l.a. rimane. Anche se fossi un gatto avrei il mio l.a., come tutti gli animali (quasi).
Se sono davanti a due o duecento porte, decido io quale aprire, poi dietro la porta ci può essere esplosivo, una bella donna, tanti soldi, ma sono io che decido quale aprire. L.A. non significa essere onnisciente.

Edited by *La Guerriera della Luce - 26/5/2016, 01:31
 
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Mario P68
view post Posted on 16/12/2015, 20:46     +1   +1   -1




Pacifista il problema è a monte. Tu decidi quale aprire ma delle possibilità che ti si presentano (fortuna). Se una tale possibilità non ti si presenta proprio non la potrai mai avere nonostante le decisioni che hai preso.Quindi mentre puoi avere ragione sul libero arbitrio relativo a UNA singola decisione hai profondamente torto al libero arbitrio relativo alla scelta della TUA INTERA VITA. Rifletti:se fossi nato in Africa da genitori poverissimi avresti la stessa vita che hai oggi?Potevi scegliere?Una volta nato in Africa che facevi, ti voltavi verso i genitori e gli dicevi /Guarda per oggi non nasco:voglio essere figlio di Allberto di Monaco e di Charlene/??

Edited by *La Guerriera della Luce - 26/5/2016, 01:31
 
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Mago Zigo Zago
view post Posted on 17/12/2015, 01:05     +1   +1   -1




Noi non possiamo sapere se siamo liberi di scegliere o meno: se anche il nostro comportamento fosse pre-determinato (in quella specifica situazione, con quello specifico bagaglio di esperienze, possiamo solo reagire in un modo) non potremmo saperlo finché non abbiamo provato, e non potremmo ripetere l'esperimento (se ti si ripresenta la stessa situazione, avendola già vissuta hai comunque una esperienza differente... dovresti dimenticare a comando, o bisognerebbe usare un clone, per vedere se fa la stessa scelta).

In teoria, se qualcuno avesse fatto una mappa del tuo cervello precisa fino all'ultimo neurone e fosse in grado grazie a quella di prevedere le tue mosse, potrebbe stabilire quello che farai con certezza? Se così fosse, significherebbe che il libero arbitrio non esiste. A tale proposito, è stato proposto un paradosso, detto "Paradosso di Newcomb":

" Il Mago Zigo Zago dispone di eccezionali capacità divinatorie. In particolare, può prevedere la scelta che farà una persona posta di fronte ad un'alternativa.
Zigo Zago ha sperimentato le sue capacità utilizzando due scatole. Una scatola, A, è trasparente e contiene sempre 10 euro. L'altra scatola, B, è opaca e può essere vuota o contenere 10.000 euro.

Ecco l'alternativa più volte proposta da Zigo Zago: leggetela attentamente!

<<hai due scelte. Una è prendere tutte e due le scatole con il loro contenuto. Ma siccome io posso sempre prevedere la scelta che farai, sappi che se avessi previsto che prenderai entrambe le scatole, avrei lasciato la scatola opaca vuota e tu prenderesti solo 10 euro.
L'altra possibilità è prendere solo la scatola opaca. Se avessi previsto che effettuerai questa scelta, avrei messo dentro 10.000 euro in modo da compensarti per la tua fiducia nelle mie capacità.>>

Cosa scegliete? Tenete conto che, per quanto ne sapete, finora tutte le persone che hanno preso entrambe le scatole, hanno trovato vuota la scatola opaca."

Edited by *La Guerriera della Luce - 26/5/2016, 01:31
 
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il pacifista delle tenebre
view post Posted on 17/12/2015, 06:27     +1   +1   -1




Prendo l'opaca, ovviamente, ma non può essere un esempio di L.A. ma solo di logica convenienza contingente.

Mario, se fossi nato merluzzo avrei il mio l a relativo a quale profondità nuotare, a dove posizionarmi nel banco ecc. Ovvio che se nasco medusa non avrò alcuna decisione da prendere, ma siccome sono nato italiano e umano prendo tutte quelle decisioni relative al mio stato. E questo è l a.

Edited by *La Guerriera della Luce - 26/5/2016, 01:31
 
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Mago Zigo Zago
view post Posted on 18/12/2015, 10:22     +1   +1   -1




Quindi prendi solo quella opaca... e ti aspetti di trovarci dentro 10.000 euro. Ma ormai il mago ha messo i soldi nella scatola (o non li ha messi... comunque quel che è fatto è fatto, non può più cambiare la sua decisione); tu puoi cambiare idea... e ti conviene farlo (se avevi intenzione di prendere solo la scatola opaca, cambiando idea all'ultimo momento ti prendi 10 euro in più)

La domanda vera è: hai il potere di cambiare idea all'ultimo momento (sarebbe poi il libero arbitrio)? Oppure ti illudi di poterlo fare, ma in realtà era un comportamento predeterminato e prevedibile? Tu hai detto che scegli di prendere solo la scatola opaca: evidentemente non credi di avere il libero arbitrio, ma di avere un comportamento predeterminato.

Edited by *La Guerriera della Luce - 26/5/2016, 01:31
 
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Mario P68
view post Posted on 18/12/2015, 12:20     +1   +1   -1




Ecco vedi Mago Zigo Zago sulla scelta delle scatole influenza molto più la condizione economica della persona rispetto al libero arbitrio in astratto. Infatti una persona profondamente povera prenderà sempre 2 scatole, perchè ha un maledetto bisogno di 10 euro. Solo una persona che non sia povera può rinunciare ai 10 euro sapendo che potrebbe avere zero.
Secondo te la persona poverissima ha libero arbitrio in questa scelta??

Edited by *La Guerriera della Luce - 26/5/2016, 01:31
 
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il pacifista delle tenebre
view post Posted on 18/12/2015, 15:04     +1   +1   -1




Se cadi dal centesimo piano, devi solo cadere, non hai scelta. Ma non si tratta di avere o non avere il L A.
Ma ogni giorno scegli secondo la tua logica, il tuo gusto, la tua convenienza. E dire ERA predeterminato è un artifizio che puoi fare solo DOPO aver scelto, troppo comodo.

Se invece, con un po' di coraggio, vogliamo affrontare il problema LA dietro il quale si riparano i religiosi messi alle strette, allora possiamo rispondere che si tratta di affermazione falsa. Non ho alcun LA se mi manca il dato principale, infatti "prima ti presenti, mi dimostri che sei dio e mi dai le tue leggi, POI IO DECIDO SE OSSERVARLE O NO"(= LA). Ma se pretendi di giudicarmi senza mai esserti presentato ti meriti un sincero vavangulo.

Edited by *La Guerriera della Luce - 26/5/2016, 01:32
 
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Mario P68
view post Posted on 18/12/2015, 20:15     +1   +1   -1




Pacifista mettiamoci d'accordo su cosa intendiamo per LA. Se per te l'ambiente esterno che ha influenzato la decisione della persona è irrilevante (vedi l'esempio che ho fatto io per il povero ma potevo fare l'esempio del drogato ecc. ovviamente se ti investe un'auto non c'entra nulla coi miei esempi) allora esiste il LA.Io viceversa sono convinto che siccome le condizioni della persona influenzano la scelta il LA non esiste. Come sostiene anche Maslow nella sua scala dei bisogni sostenendo che è abbastanza prevedibile cosa farà una persona a seconda di dove si trova in questa scala.Rispetto a Dio è LA anche crederci e credere alle sue leggi senza che lo stesso si sia a noi mai presentato.Ma se fossi nato da un'altra parte magri Dio si chiamerebbe Buddha. L'ambiente esterno non lo puoi levare,mi dispiace....

Edited by *La Guerriera della Luce - 26/5/2016, 01:32
 
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il pacifista delle tenebre
view post Posted on 19/12/2015, 07:30     +1   +1   -1




Tutti viviamo in un ambiente, anche le carote e i cavoli, e se piove mi riparo, ma non puoi dire che non ho avuto scelta; se mi sta bruciando la casa chiamo i pompieri, ma non puoi dire che non ho avuto scelta; se ho fame mangio, ma non puoi dire che non ho avuto scelta.

Quanto a dio, non facendo parte dell'ambiente ma solo della fissazione mentale di molti, o si manifesta oppure non c'è LA, chè il credere o non credere NON è una scelta.

Edited by *La Guerriera della Luce - 26/5/2016, 01:32
 
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Mario P68
view post Posted on 19/12/2015, 08:27     +1   +1   -1




Le stesse scelte sono influenzate sia da dentro di te che da fuori di te. Se piove ti ripari, ma se PUOI ripararti,se hai fame mangi ma SE HAI qualcosa da mangiare. Dall'interno di te:un drogato ha LA?No, perchè deve assecondare un bisogno del suo corpo,la droga, e ha il cervello ottenebrato che non gli permette scelte consapevoli. Anche il credere o non credere è una scelta. Tu fai un errore di fondo che fanno molte persone che conosco:pensi che tutti pensino e ragionino allo stesso modo tuo. Ora,io non credo assolutamente all'esistenza degli gnomi nei boschi. Ma nulla toglie che un'altra persona, pur senza avere mai visto gli gnomi, ha una sua convinzione che si è fatta che tali gnomi esistono. Io resto delle mia opinione, questa persona della sua. Non puoi dire che questa persona non abbia il LA. Solo che il LA mio e il LA di questa persona che crede agli gnomi,sono influenzati dall'esterno da centomila variabili diverse. E non definirei uno che crede agli gnomi un fissato mentale.

Edited by *La Guerriera della Luce - 26/5/2016, 01:32
 
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il pacifista delle tenebre
view post Posted on 19/12/2015, 09:42     +1   +1   -1




CREDERE non è mai una scelta, come non lo è amare (mi riferisco al comandamento "ama dio più di te stesso ecc") non si può amare a comando. Il LA è poter scegliere, ovvio che devi tenere conto anche del contesto, dell'ambiente in cui ti trovi, ovvio che un malato non abbia potuto scegliere se restare sano, ma non c'entra nulla col LA. Inoltre, il vero LA lo trovi nelle decisioni importanti non certo nelle azioni istintive, se ti prude la testa te la gratti senza porti alternative, ma già se devi fare un viaggio decidi come, quando, con quale mezzo ecc.

Edited by *La Guerriera della Luce - 26/5/2016, 01:32
 
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