All'origine dell'onicofagia vi è quasi sempre un motivo di natura psicologica, essa sembra manifestarsi prevalentemente nei periodi di non tranquillità.
L’onicofagia nient’altro è che il brutto e frequente vizio che molte persone hanno di mangiarsi le unghie. Un’abitudine riscontrabile in tantissima gente, la quale si rosicchia le unghie con una certa frequenza, talvolta asportando anche pellicine e cuticole sottostanti.
Una serie di ricerche ha messo in luce che sono soprattutto i bambini e gli adolescenti ad essere onicofagici. La fascia di età che va dai 12 ai 18 anni pare quella maggiormente coinvolta nella pratica di questo vizio. Tuttavia vi è anche un buon numero di persone che continua a mangiarsi le unghie anche in età adulta.
Rosicchiarsi le unghie potrebbe sembrare una pratica innocua, ma non è proprio così. Infatti è considerata una vera e propria forma di autolesionismo, che con buone probabilità può comportare anche dei danni alle dita. E non solo: i medici hanno messo in luce che le unghie, essendo un potenziale canale di trasmissione di infezioni, possono recare danno anche allo smalto dei denti, favorendo così il rischio carie.
Sarebbe quindi una condotta da evitare, e molti soggetti sono riusciti a debellarla distraendosi e creandosi alternative, ma la soluzione ideale per contrastare l’onicofagia è quella di risalire e comprendere le cause che originano il vizio, per poterle, se possibile, superare.
Infatti dietro la pratica di mangiarsi le unghie può celarsi un perché. Quasi tutti i soggetti che soffrono di onicofagia dichiarano di aver cominciato in età infantile.
Le motivazioni sottostanti alla prassi di questo malsano comportamento possono essere molteplici, e all’origine di questa condotta vi è quasi sempre un motivo di natura psicologica: l’onicofagia sembra manifestarsi prevalentemente nei periodi di non tranquillità.
Volendo scendere maggiormente nel dettaglio, queste sono le principali cause che sottendono al disturbo:
a) Pare che
soprattutto nei momenti di stress e di ansia il soggetto onicofago scarichi il suo nervosismo e la sua preoccupazione mordendosi le unghie. Ciò gli darebbe un senso di sollievo momentaneo, in quanto gli permetterebbe lo sfogo di una tensione emotiva.
b) In altre circostanze l’onicofagia può essere percepita come una vera
forma autolesionistica: in termini più semplici, un’emozione di rabbia o aggressività potrebbe essere scaricata sul proprio corpo anziché rivolta verso l’esterno. queste forme di autolesionismo si verificano prevalentemente in età adolescenziale
c) Vi sono poi situazioni in cui ci si mangia le unghie
per noia, o meglio la persona che possiede questa abitudine ha difficoltà a controllarla, per cui con buone probabilità tenderà a manifestarla anche nei momenti di inattività e di non azione delle mani.
d) un’altra motivazione potrebbe essere quella imitativa: cioè si comincia in età infantile imitando qualche adulto che fa lo stesso, e poi, con il passare del tempo, questa abitudine semplicemente si protrae.
Comunque, secondo gli esperti, ad originare questa condotta sono
soprattutto le cause ricollegabili ad ansia, stress e nervosismo: il soggetto si porta (spesso inconsapevolmente) le mani alla bocca e si rosicchia le unghie. In questo modo tiene in qualche modo a bada le proprie tensioni personali.
Si tratta di un gesto automatico e spontaneo, ma non è un salutare passatempo, in quanto consiste in una condotta difficile da controllare, con uno scopo ben preciso (quale potrebbe essere ad esempio quello di attenuare la tensione emotiva).
Talvolta, nei casi più gravi, potrebbe essere utile l’aiuto da parte di uno psicoterapeuta, il quale aiuti il soggetto ad individuare le cause che sottendono al disturbo per poter poi intervenire.
Tratto da: www.stateofmind.it/2015/07/onicofagia-mangiarsi-unghie/Edited by *La Guerriera della Luce - 5/7/2016, 16:46